Ho camminato sull’acqua approfittando di un lembo di sabbia sottile scoperto dalla bassa marea.
La spiaggia di Pane e pomodoro e il frangiflutti, quello che mi era sempre sembrato lontanissimo, erano uniti da un corridoio pieno di zeppo di anime in fila indiana. Gli ho chiesto con voce seria: «Ma ce la faranno a ritornare sulla terraferma?».
Con la mano destra indicavo chi scrutava la città dagli scogli in mezzo al mare mentre la marea saliva lentamente.
«Non ti devi sempre porre un problema» ha risposto lui, «ritorneranno a piedi nudi arrotolando i pantaloni sul ginocchio».
«Può essere», ho risposto, immaginando la stessa fila di anime che nella mia testa procedeva a ritroso, disturbata da piccole righe orizzontali come nel rewind di una videocassetta.
Problema risolto, impresa compiuta.