Skip to content

Nessuno ne parla, il romanzo di Patricia Lockwood

Una composizione di fiori di campo e foglie di papavero: margherite rosa, fiordaliso azzurri, papaveri rossi e simil margherite gialle.

Nessuno ne parla è l’esordio nel romanzo della poetessa e saggista statunitense Patricia Lockwood, pubblicato in Italia da Mondadori nella traduzione di Manuela Faimali. Una protagonista senza nome, un aggiornamento di stato su un social network chiamato “il portale” che le regala la celebrità, la gestione della fama conseguente. Poi il romanzo si spacca e tutto cambia quando questa protagonista ripiomba nella vita reale per un evento familiare traumatico (TW: morte infantile e lutto). Nessuno ne parla è un ritratto della vita virtuale, contiene un vago cenno alla cultura della performance e una più imponente riflessione su come il web ha cambiato il linguaggio e l’emotività. Se nel dibattito italiano siamo ancora fermi a individuare le peculiarità delle singole piattaforme, a indignarci per challenge male interpretate dalla generazione più adulta e a indagare, con superficialità, gli effetti della fama, Lockwood è già oltre e dimostra che il cambiamento è ben più profondo. Attinge dalla tradizione della prosa contratta e fulminea di Hardwick e Offill e inventa qualcosa di nuovo, a cavallo tra i tweet e la poesia. Per anni ho ripetuto che il pericolo non era nel mezzo, ma nell’uso che ne veniva fatto. Mi sbagliavo. Ho rinunciato a quello che un tempo si chiamava Twitter qualche mese fa per proteggere la mia salute mentale, dopo aver letto questo romanzo sono ancora più convinta di aver fatto la scelta migliore per il momento.

 

Ogni giorno al loro attenzione doveva orientarsi simultaneamente, come il luccichio di un banco di pesci, verso una nuova persona da odiare. A volte il soggetto era un criminale di guerra, altre volte era qualcuno che aveva compiuto un’efferata sostituzione negli ingredienti del guacamole. A interessarle non era tanto l’odio quanto il suo repentino attenuarsi, come se il loro sangue collettivo avesse preso una decisione.

L’analisi estesa di Nessuno ne parla è su L’Indiependente.

Vuoi leggere altro?

error: Il contenuto è protetto