Figli, figlie di Ivana Bodrožić

Il romanzo Figli, figlie di Ivana Bodrožić nella mia libreria circondato da altri libri di narrativa europea

Lucija è una giovane donna paralizzata da un incidente, può soltanto muovere le palpebre in cenno di assenso quando le altre persone si ricordano di parlare con lei. Dorian è l’uomo trans che l’ha amata fin da subito e che con lei ha costruito un rapporto disperato le cui fondamenta affondavano nella paura. E infine, c’è la madre di Lucija, contraria alla loro relazione, ispessita da un passato violento e senza redenzione, una donna persa nel rimpianto. Sono questi personaggi il cardine uno e trino di “Figli, figlie”, romanzo dell’autrice croata Ivana Bodrožić pubblicato da Sellerio Editore nella traduzione di Estera Miočić.

Il romanzo Figli, figlie di Ivana Bodrožić nella mia libreria circondato da altri libri di narrativa europea

Due i temi principali, entrambi legati dal filo comune della società maschilista e violenta in cui Lucija si muove, fino a quando può. Tre voci narranti, tre traumi analizzati con minuzia e rimpianto, fino ad arrivare alla scoperta avvilente che l’oppressione e il trauma nascono per lo più nel baluardo fondante del patriarcato: la “famiglia tradizionale”, qualsiasi cosa questa abusata espressione voglia dire.

Su l’Indiependente l’analisi completa della mia lettura preferita di settembre per esprimere quanto sia liberatorio per me, in questa contemporaneità, leggere ferocia che Lucija usa per raccontare l’ottusa mascolinità tossica e fascista, la cui violenza genera molti dei mali moderni. 

Per saperne di più

Ivana Bodrožić è nata nel 1982 al confine tra Croazia e Serbia. Il suo primo romanzo si chiama “Hotel Tito” ed è stato pubblicato in Italia da Sellerio.

Tre domande a Carmelo Vetrano

Copertina del romanzo "Il censimento dei lampioni". Un padre e un figlio seduti su un camioncino, vicini.

L’esordio di Carmelo Vetrano nel romanzo si chiama “Il censimento dei lampioni”, pubblicato per Laurana editore nel 2022; lo scrittore è ospite della rubrica Tre domande per L’indiependente, nata per esplorare l’inventiva e le fasi del lavoro di scrittura di autrici e autori, soprattutto alle prime pubblicazioni. Le domande sono complesse: come nasce una storia? Come si sviluppa? E quanto è necessario riscrivere frasi, paragrafi e capitoli per avvicinarsi all’idea che si ha in testa? Ne “Il censimento dei lampioni”, Carmelo Vetrano scrive la storia di un uomo, Sebastiano, e dei tentativi di riconciliazione con un padre problematico, la propria terra (un Salento discreto e silenzioso) e sé stesso. A scandire il tempo dei ricordi e del rimuginare, il censimento dei lampioni nelle strade dell’ entroterra salentino, compagni inattesi ma fondamentali in questo tentativo di redenzione.

L’intervista completa è su L’Indiependente.

Ritratto dello scrittore Carmelo Vetrano
Credits: Carmelo Vetrano

Per saperne di più su Carmelo Vetrano

Vetrano è originario di San Pancrazio Salentino. Il suo “Il censimento dei lampioni” è pubblicato da Laurana editore nella collana Fremen curata da Giulio Mozzi.